Differenza tra parroco, sacerdote e pastore: spiegazione semplice

by Estelle
La differenza tra un parroco, un sacerdote e un pastore non è poi così grande. Tutti e tre sono ecclesiastici al servizio di una chiesa cristiana.

Parroco, sacerdote, pastore: c’è differenza?

C’è una differenza tra parroco, pastore e sacerdote. Questa dipende principalmente dalla confessione religiosa e dall’uso linguistico regionale.

  • La figura del sacerdote è presente in particolare nella Chiesa cattolica, ma anche in quella ortodossa. L’ordinazione sacerdotale viene celebrata da un vescovo ed è considerata un sacramento sacro. Solo un sacerdote che ha ricevuto l’ordinazione può celebrare la Santa Comunione nella Chiesa cattolica.
  • Nella fede cattolica, i sacerdoti che guidano una propria comunità sono chiamati parroci. Nella Chiesa evangelica, il termine “pastore” indica generalmente un ecclesiastico qualificato che presta servizio nella Chiesa. I pastori evangelici non devono quindi necessariamente guidare una comunità.
  • Nella fede evangelica, gli studenti di teologia devono essere ordinati dopo gli studi e il vicariato. Con l’ordinazione entrano al servizio della Chiesa e possono predicare, battezzare, celebrare matrimoni e la Santa Comunione in qualità di pastori.
  • Il termine “pastore” non è un titolo ufficiale per i sacerdoti, ma deriva dal latino e significa “pastore”. Nella Chiesa cattolica è spesso usato come sinonimo di parroco e indica i sacerdoti che guidano una comunità.
  • Il termine è usato nella Chiesa evangelica soprattutto nella Germania settentrionale e centrale. In altre regioni della Germania, così come in Austria e Svizzera, si usa invece il termine “pastore”.

Pastori, sacerdoti, ministri: ecco i loro compiti

Anche i compiti di parroci, sacerdoti e pastori differiscono leggermente. I diritti e i doveri del clero sono regolati dalle rispettive leggi ecclesiastiche. Nella Chiesa cattolica ciò avviene attraverso il diritto canonico, nelle Chiese evangeliche attraverso il cosiddetto diritto del ministero pastorale.

  • Un sacerdote consacrato, ovvero il pastore nella fede cattolica, può celebrare l’Eucaristia e i sacramenti come il battesimo e la confessione. Amministra la parrocchia, celebra le funzioni religiose ed è responsabile della cura delle anime. Inoltre, ha la responsabilità pastorale della comunità e proclama il Vangelo.
  • Anche il compito del pastore nella Chiesa evangelica consiste principalmente nella predicazione della Parola di Dio. Egli celebra le funzioni religiose, la Santa Comunione, i battesimi, le cresime e i matrimoni. A differenza della Chiesa cattolica, nella Chiesa evangelica anche le donne possono assumere questo incarico. Inoltre, ai pastori è consentito sposarsi.
  • Nella fede cattolica, il sacerdote funge da mediatore tra la comunità e Dio. I suoi compiti sono molto simili a quelli di un pastore. Anche lui celebra i sacramenti, assiste spiritualmente i fedeli, guida la comunità e proclama la parola di Dio, poiché si tratta semplicemente di una denominazione per un sacerdote con incarichi amministrativi nella comunità.

    Pastore, sacerdote, parroco: origini storiche dei termini

    I termini pastore, sacerdote e parroco indicano i leader spirituali in diverse tradizioni cristiane. Le loro origini risalgono ai primi secoli della Chiesa e il loro significato si è evoluto nel corso del tempo a seconda della confessione e della pratica ecclesiastica.

    • Il termine “sacerdote” ha origine dal greco antico ‘presbýteros’, che significa “anziano” ed era usato come titolo ufficiale, ad esempio, per il capo di una sinagoga.

      Nel corso del tempo, nel contesto cattolico e ortodosso si è sviluppata l’idea del sacerdote come mediatore consacrato tra Dio e i fedeli, responsabile dei sacramenti e della cura delle anime.

    • Il termine “pastore” deriva da “Pfarre” o dall’antico alto tedesco ‘pfarra’, che significa “circoscrizione di un pastore”. Anche questo termine ha le sue radici nel greco. “Pfarra” è stato infatti preso in prestito da “paroiká”, che si traduce con ‘vicino’. L’equivalente latino è “parochianus”. Nei documenti in lingua tedesca venivano utilizzati i termini “parherr”, “perer”, “pfarreherre” o “pharrer”. Nel Medioevo il parroco si affermò come capo della comunità locale, con responsabilità sia amministrative che spirituali.
    • La traduzione latina di ‘pastor’ è “pastore”. In origine indicava in generale un capo spirituale che “pasceva” i fedeli. Nella Chiesa cattolica il termine è stato poi spesso usato come sinonimo di parroco, mentre nelle chiese protestanti è diventato di uso comune per i sacerdoti ordinati, in particolare nel XVI secolo con la Riforma.

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