“Bielefeld non esiste”: ecco cosa si nasconde dietro la cospirazione di Bielefeld

by Michaela

“Bielefeld non esiste” – almeno tutti i fan della serie poliziesca Wilsberg conoscono la cospirazione di Bielefeld. Tuttavia, chi finora ha pensato che la cospirazione fosse un’idea degli sceneggiatori, si sbaglia di grosso.

“Bielefeld non esiste”: ecco cosa c’è dietro la cospirazione di Bielefeld

La “cospirazione di Bielefeld” è un fenomeno satirico che sostiene che la città di Bielefeld in Germania in realtà non esista. Questa teoria umoristica è stata lanciata nel 1994 dall’informatico Achim Held su Usenet, il predecessore del World Wide Web, con la frase “Bielefeld non esiste!”. Da allora, l’affermazione è diventata uno scherzo ricorrente su Internet, che alcuni però prendono un po’ più sul serio.

  • Secondo Achim Held, l’affermazione che Bielefeld non esista sarebbe stata espressa da uno dei suoi conoscenti durante una festa studentesca, quando ha incontrato una persona proveniente da Bielefeld. Per scherzo, questa osservazione è stata ulteriormente sviluppata.

  • I teorici della cospirazione sono stati incoraggiati dal fatto che in quel periodo tutte le uscite autostradali per Bielefeld erano temporaneamente chiuse a causa di lavori di costruzione. Il nucleo della teoria della cospirazione era: “Bielefeld non esiste”.

  • Nel maggio 1994 Held rese pubblica per la prima volta la cospirazione di Bielefeld su Usenet e la teoria del complotto intorno alla città di Bielefeld, altrimenti piuttosto insignificante, ebbe ampia risonanza. Inizialmente l’informatico voleva solo portare all’assurdo le teorie del complotto. Quello che non poteva immaginare era che avrebbe scatenato una valanga che continua ancora oggi.

  • Nel 2010 Held recitò nel film “Die Bielefeld-Verschwörung” (La cospirazione di Bielefeld) e solo un anno dopo uscì il film “Bielefeld – stirb stilvoll” (Bielefeld – muori con stile).

  • Tutti i fan della serie poliziesca “Wilsberg” conosceranno sicuramente anche la cospirazione di Bielefeld, poiché vi viene regolarmente affrontata. Sono stati persino girati interi episodi incentrati sulla cospirazione di Bielefeld.

  • Naturalmente anche il teatro comunale di Bielefeld ha affrontato l’argomento con una propria pièce teatrale intitolata “Verschwörer – Wie wirklich ist die Wirklichkeit?” (Cospiratori – Quanto è reale la realtà?). E, anche se sembra incredibile, persino i festeggiamenti per gli 800 anni della città di Bielefeld avevano come motto: “Das gibt’s doch gar nicht” (Ma non esiste!).

  • L’attenzione dei media ha superato di gran lunga i confini tedeschi: testate internazionali come la BBC, il New York Post e il Guardian hanno riportato la notizia della non esistenza di Bielefeld e della campagna di marketing, a dimostrazione della notorietà mondiale e dell’impatto del fenomeno.

Il “milione di Bielefeld” e la sentenza del tribunale del 2023

Infine, nel 2019 l’ente per il marketing della città di Bielefeld ha ripreso la teoria del complotto e ha offerto una ricompensa di un milione di euro a chiunque fosse riuscito a dimostrare che Bielefeld non esiste. Il tutto è stato venduto come “il milione di Bielefeld” e avrebbe dovuto porre fine alla mediocre teoria del complotto.

  • In realtà, alcuni avidi di guadagno hanno presentato le loro presunte prove, ma nessuno ha incassato il premio da un milione.

  • Un partecipante che nell’agosto 2019 affermò di aver fornito la prova tramite un cosiddetto assioma, nel 2023 intentò una causa presso il tribunale regionale di Bielefeld, come riportato tra l’altro da zeit.de.

  • Nel settembre 2023 il tribunale ha deciso che il bando era un evidente scherzo e che la causa era infondata. Il tribunale ha sottolineato in particolare che era impossibile fornire una prova empirica dell’inesistenza di una città. Inoltre, l’approccio assiomatico non avrebbe soddisfatto i requisiti di partecipazione.

  • Il tribunale ha inoltre sottolineato che l’esistenza della città di Bielefeld è un fatto evidente e non necessita di ulteriori prove.

  • A dimostrazione del carattere decisamente umoristico dell’iniziativa, il tribunale ha citato alcuni estratti delle condizioni di partecipazione, in cui tra gli esclusi figuravano, tra gli altri, i “membri degli Illuminati” e l’ideatore della cospirazione, Achim Held.

  • Il ricorrente ha dovuto infine accettare non solo il rigetto della causa, ma anche sostenere le notevoli spese processuali.

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