Gatta in calore nonostante la sterilizzazione: cause e rimedi

by Mike

Se la vostra gatta torna in calore nonostante la sterilizzazione, si tratta di un fenomeno piuttosto insolito che può indicare la presenza della sindrome dell’ovaio residuo. Ciò può essere dovuto a un errore durante l’operazione o a una complicazione.

Gatto in calore nonostante la sterilizzazione: la causa potrebbe essere la sindrome dell’ovaio residuo

Per evitare una gravidanza non pianificata nella gatta, è necessario sterilizzarla in tempo utile al raggiungimento della maturità sessuale. L’intervento riduce anche il calore della gatta, ovvero il comportamento con cui gli animali segnalano la loro disponibilità all’accoppiamento.

  • A volte, tuttavia, può accadere che una gatta, nonostante la sterilizzazione, mostri nuovamente i tipici segni della fase di calore: si rotola per terra, miagola forte, solleva il sedere e, se necessario, marca gli oggetti.
  • La causa può essere la sindrome da residui ovarici. Ciò significa che durante la sterilizzazione le ovaie sono state legate in modo errato o che sono rimasti residui di tessuto ovarico perché le ovaie non sono state completamente rimosse. È anche possibile che durante la sterilizzazione il tessuto ovarico sia finito nella cavità addominale della gatta.
  • Questi residui delle ovaie fanno sì che il ciclo della gatta continui e che si verifichi il calore.
  • In alcuni casi, la sindrome da ovaio residuo si manifesta già poche settimane dopo la sterilizzazione, ma nella maggior parte dei casi i sintomi della gatta in calore ricompaiono solo dopo due o quattro anni.
  • Oltre alla sindrome da ovaio residuo, anche creme ormonali, disturbi comportamentali o tumori della ghiandola surrenale possono essere responsabili del comportamento di calore di una gatta sterilizzata.

    Cosa fare se il gatto è in calore nonostante sia stato sterilizzato

    Se notate nel vostro gatto comportamenti tipici che indicano che è in calore nonostante sia già stato sterilizzato, dovreste consultare il veterinario.

    • Il veterinario può determinare, mediante un esame ormonale, un tampone vaginale o un’ecografia, se durante la sterilizzazione sono rimasti residui di ovaie nell’addome della gatta che indicano attività ormonale.
    • Anche un esame delle urine può fornire informazioni utili. Queste contengono l’ormone anti-Müller (AMH) e nei gatti sterilizzati hanno un valore inferiore a 0,1 ng/ml, mentre nei gatti non sterilizzati il valore dell’AMH è superiore a 2,0 ng/ml.
    • Se il medico constata che è ancora presente tessuto ovarico, questo può essere rimosso con un nuovo intervento chirurgico. Si tratta di un passo importante per prevenire l’infiammazione dell’utero e la formazione di tumori.
    • È possibile anche ricorrere a una terapia farmacologica. In questo caso al gatto vengono somministrati preparati a base di progestinici, che tuttavia possono comportare effetti collaterali quali formazione di tumori, alterazioni del carattere o aumento di peso.

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