Girlboss: il termine giovanile spiegato in modo semplice

by Johannes

Il termine girlboss ha acquisito una grande popolarità negli ultimi anni grazie ai social media. Le donne di successo con un’attività in proprio amano definirsi girlboss per abbattere i classici stereotipi di genere

Cos’è una Girlboss: cosa c’è dietro il termine

  • Una girlboss è una donna in carriera di successo, un’imprenditrice che si fa valere in un ambito maschile o che occupa una posizione di leadership e che fa le sue cose con sicurezza.
  • Il termine è spesso usato come hashtag su social network come Instagram o TikTok. Qui le donne si mettono in scena in foto e video in pose forti e abiti eleganti, giocando sul mix di femminilità e dominanza.
  • Originariamente, il termine Girlboss deriva dagli americani Tyler Haney e Sophia Amoruso. Entrambe hanno avviato rispettivamente il proprio marchio sportivo e il proprio negozio online di articoli vintage, ottenendo un grande successo e coniando l’atteggiamento delle Girlboss.
  • Anche l’omonima serie Netflix del 2017 racconta la storia di una protagonista femminile che si fa strada da giovane donna ossessionata dalla moda a girlboss.

Critica della tendenza Girlboss

  • Le femministe criticano la tendenza delle girlboss. Perché, pur sostenendo la necessità che un maggior numero di donne occupi posizioni di leadership, si offendono per l’enfasi posta su “ragazza” in questo contesto. Girl significa effettivamente ragazza, quindi questo spingerebbe le donne in carriera a tornare a stereotipi carini.
  • Sebbene una girlboss voglia sottolineare che le donne sono in grado di gestire un’azienda tanto quanto gli uomini, alcuni si oppongono a questa affermazione. Il genere di un “capo” non dovrebbe essere enfatizzato quando si parla di uguaglianza.
  • Anche donne pioniere come Hanley e Amoruso sono state oggetto di aspre critiche solo pochi anni dopo aver fondato le loro aziende. Le lavoratrici, in particolare, si sono lamentate delle qualità tossiche della leadership, compreso il licenziamento durante la gravidanza, visto come una battuta d’arresto per l’emancipazione femminile.

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